Gli smartphone di seconda mano, più accessibili, sono ora ampiamente distribuiti. Ma ci sono alcune insidie da evitare per non commettere errori.

Con differenze di prezzo fino al 40%, gli smartphone usati sono un’opzione di scelta per chi cerca un nuovo telefono cellulare. Oggi, l’acquisto di uno smartphone di seconda mano non si limita più a setacciare siti di annunci, con offerte a volte dubbie. Diversi giocatori combinano ora la vendita di cellulari usati con servizi reali. Una tranquillità che ha un prezzo, e che non esclude l’adozione di precauzioni. Ecco le tre regole d’oro da seguire prima di fare la vostra scelta.
1. Trovare l’intermediario giusto
La prima domanda da porsi è quella dell’intermediario. I più audaci cercheranno annunci privati, a rischio di incorrere in truffe o smartphone disfunzionali. Per evitare di pagare costi aggiuntivi, il metodo migliore è spesso il passaparola, ad esempio attraverso una pubblicazione su Facebook.
L’altra soluzione è quella di rivolgersi a professionisti. Ci sono principalmente i giocatori nella vendita di smartphone rinnovati. Questi cellulari, acquistati da privati, sono restaurati in buone condizioni e garantiti (tra i sei mesi e i due anni a seconda dei venditori e dei modelli). Diverse aziende si distinguono in Francia, come Recommerce o Certideals. Remade si distingue per la totale integrazione del processo di ricondizionamento nelle proprie fabbriche.
SiSiSi, un nuovo arrivato sul mercato, funge da intermediario tra singoli acquirenti e venditori. L’azienda riceve ogni dispositivo per pulirlo, controllarne lo stato, verificarne l’autenticità, cambiare i cavi di alimentazione e sostituire la batteria se necessario. Tutto questo a fronte di una commissione del 20% sul prezzo di vendita, a carico dell’acquirente.
2. Prenditi il tempo per confrontare
L’acquisto di uno smartphone usato non dovrebbe mai essere fatto su due piedi. A differenza dei prodotti nuovi, i prodotti usati non si distinguono solo per il loro prezzo. Vengono presi in considerazione anche molti altri fattori, a partire dallo stato generale del telefono cellulare. Se alcuni graffi mostrano una normale usura, uno schermo rotto può avere conseguenze più gravi. In caso di acquisto da un privato, è indispensabile richiedere la cronologia delle riparazioni e la fattura originale.
Se lo smartphone ha subito qualche danno, sarà necessario conoscere il prezzo di riparazione di ogni danno. Purtroppo non tutti i produttori li condividono sui loro siti web. A volte può essere necessaria una chiamata al servizio clienti. Può essere valutata anche la sottoscrizione di alcune garanzie specifiche. Ad esempio, l’opzione Apple Care – l’estensione di garanzia Apple – è collegata allo smartphone e non all’utente. L’acquirente di seconda mano potrà quindi beneficiarne, a condizione che l’apparecchio non sia stato riparato da un terzo non autorizzato in precedenza.
3. Prova ogni funzione
Che si tratti di un privato o di un professionista, uno smartphone usato deve essere controllato alla prima accensione. Ci sono alcuni modi molto semplici per costruire una “torre del proprietario”. I primi elementi da controllare sono le diverse porte (presa per le cuffie, scheda SIM, ricarica). Sono i più suscettibili di essere disturbati da fattori esterni, a cominciare dall’acqua.
Il secondo passo è il controllo delle diverse funzioni software e dei componenti interni. Per fare questo, non è necessario aprire lo smartphone in due (che è quello che fanno i professionisti di cui sopra). La maggior parte dei produttori fornisce codici di servizio, che forniscono l’accesso a interfacce “nascoste”, offrendo tutti i tipi di test.
Siti come Hard Reset elencano i codici che corrispondono al suo modello. Ad esempio, digitando *#7353# sul suo Samsung Galaxy S7 permette di controllare il funzionamento dell’altoparlante, della fotocamera, ma anche dei sensori di luminosità e dell’accelerometro. Tutti questi controlli vi permetteranno di utilizzare il vostro nuovo smartphone in tutta tranquillità.